
Cenni sulla comunicazione non verbale e bellezza.
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Sveliamo alcuni segreti della comunicazione non verbale, messaggi e relazioni che concorrono a creare i rapporti personali, tra amici, sociali e pubblici.
La Prossemica: ovvero la disciplina che studia lo spazio e le distanze all’interno di una comunicazione, sia verbale che non verbale. Termine introdotto nel 1963 dall’antropologo Edward T. Hall.
Estratto da Wikipedia: distanza tra le persone è correlazioni con le distanze fisiche.
Hall, ha definito e misurato quattro “zone“ interpersonali:
1 La distanza intima (0-45 cm).
2 La distanza personale (45-120 cm) per l’interazione tra amici.
3 La distanza sociale (1,2-3,5 metri) per la comunicazione tra conoscenti o il rapporto insegnante-allievo.
4 La distanza pubblica (oltre i 3,5 metri) per le pubbliche relazioni.
Hall osservò che la distanza alla quale ci si sente a proprio agio con le altre persone vicine dipende dalla propria cultura: i sauditi, i norvegesi, gli italiani e i giapponesi hanno infatti diverse concezioni di vicinanza.
Gli arabi preferiscono stare molto vicini tra loro, quasi gomito a gomito, gli europei e gli asiatici si tengono invece fuori dal raggio di azione del braccio. In alcune regioni meridionali dell?India, dove la distanza che gli appartenenti alle diverse caste devono mantenere fra di loro è rigidamente stabilita, quando gli individui della casta più bassa (paria) incontrano i bramini, la casta più elevata, debbono tenersi a una distanza di 39 metri.
Altra differenza è quella tra i sessi, i maschi si trovano più a loro agio a lato di una persona, invece le femmine di fronte.
Particolare rilevanza ha acquistato anche la prossemica dell’ascensore: ad esempio gli europei in ascensore si pongono a cerchio con la schiena appoggiata alle pareti, mentre gli americani si pongono in fila con la faccia rivolta alla porta.
Interessante è pure la prossemica degli ecclesiastici, che chiamando “figli“ le persone che incontrano, accorciano la distanza relazionale e, di conseguenza, quella spaziale.
Psicologia della bellezza
il Prof. Marco Costa, offre una panoramica molto ampia su comportamenti e caratteri fisionomici di un individuo. Nel documento la Bellezza indica alcune parti che rendono le persone più attraenti di altre.
Breve Estratto: Cosa distingue la bellezza.
il colore dei capelli, la grandezza e rotondila di occhi e labbra le proporzioni del volto, la colorazione della pelle, la forma e grandezza del naso, il peso, la conformazione muscolare, il rapporto fra larghezza dei fianchi e della vita, la conformazione delle gambe, la presenza di difetti dermatologici come l’idea di bellezza sia soggettiva, determinata culturalmente, variabile storicamente e geograficamente, quindi impermeabile a qualsiasi analisi sperimentale.
Molti studi ci dicono che la bellezza svolge un ruolo chiave nel modo in cui amici e partner si relazionano a noi, nella frequenza delle esperienze sessuali, nella durata dei rapporti interpersonali.
Cosa rende un individuo più bello:
Occhi più grandi del normale e rotondi, labbra alte, strette e prominenti, viso affilato, zigomi pronunciati costituiscono elementi decisivi nel conferire bellezza ad un volto. L’uso del trucco permette alle donne di sottolineare e modificare questi attributi aumentando di conseguenza l’attrattività del viso.
Messaggi dallo spazio personale.
Fra le tante cose che parlano di noi c’è anche il modo in cui ci collochiamo nello spazio e regolia- mo le nostre distanze rispetto agli altri e al- l’ambiente. Que- ste distanze non hanno solo la funzione di pi leggerci, ma ci permettono anche di comuni- care. Il nostro spazio personale rivela infatti la nostra posizione sociale, il nostro sesso, la nostra personalità, il tipo di relazione che stiamo in- trattenendo o desideriamo rntraffenere, il nostro grado di soddisfazione, insoddisfazione, disagio...
Marco Costa - PioE. Ricci Bitti
UN PRATO E TRE AMICI - Due esempi.
Esempio 1 Nelle triadi di amici formate da due femmine e un maschio quest’ultimo tende a sottolineare la sua diversità di sesso in tre modi: si posiziona a un lato e non al centro, mantiene distanze maggiori rispetto a quelle tenute dalle due ragazze e, se può, si posiziona non allineato, ma ad angolo.
Esempio 2 In una triade composta da due maschi una femmina, è la femmina che tende ad essere lasciata al centro, mentre i maschi preferiscono posizionarsi ai suoi lati.
Osservate l’Esempio 1, facendo attenzione alI l’organizzazione spaziale della triade di amici formata da due ragazze e un ragazzo. Secondo i risultati dei nostri studi, quello che avviene comunemente in questi casi è che il ragazzo si siede a lato delle due ragazze, alla loro destra o sinistra, e non al centro. In questo modo sottolinea il fatto che è un maschio. Se si mettesse in mezzo alle femmine si assimilerebbe maggiormente a loro e ne andrebbe un po’ della sua mascolinità. Se guardate attentamente, poi, vedete che questa distinzione è sottolineata in altri due modi: il ragazzo mantiene con le ragazze una distanza maggiore rispetto a quella che tengono le ragazze fra di loro, che siedono molto vicine l’una all’altra. Inoltre, mentre le ragazze sottolineano la loro similarità allineandosi, il ragazzo non è seduto esattamente di fianco, ma con un angolo di circa 45 gradi. Tutti questi elementi permettono di scomporre questa triade in due distinte componenti, il gruppo delle due ragazze e il ragazzo.
Confrontate ora questo gruppo con quello dell’Esempio 2, che rappresenta una triade di amici composta da due ragazzi e una ragazza. In questi casi abbiamo osservato che la disposizione più frequente è quella in cui la ragazza si colloca al centro e i ragazzi le si pongono a sinistra e a destra. Le distanze rimangono abbastanza alte rispetto a quelle adottate da gruppi formati da sole femmine, che tendono a stare più vicine fra loro. Inoltre, se l’ambiente lo consente, come in questo caso in cui il gruppo è seduto in un prato, anche gli angoli sono indicativi del tipo di rapporto. Amici stretti tendono a sedersi uno di fianco all’altro, come il ragazzo di sinistra e la ragazza, mentre amici che hanno una minore confidenza tendono a sedersi ad angolo, come la ragazza e il ragazzo di destra.
Link di riferimento :
www.marcocosta.it
it.wikipedia.org
foto usata in questo documento Flickr
Source by Silvia Michela Carrassi









